Firenze
Grande partecipazione alle celebrazioni del 25 Aprile, da quella istituzionale al pranzo in piazza Poggi a Piazza Santo Spirito nel pomeriggio. La mattina la rossa Delegazione del PMLI salutata con applausi e pugni chiusi, rilanciati gli slogan del Partito e diffusi centinaia di volantini. Cresce la volontà delle masse di non lasciare campo libero ai fascisti del XXI secolo. La banda suona Bella Ciao e l'Internazionale. Quattro cortei nelle vie cittadine. Antifascismo di facciata nei discorsi di Nardella e Rossi alla ricerca di consensi elettorali. Clamorosa bugia de “La Nazione” secondo la quale “non c'era nessun simbolo di Partito”

Redazione di Firenze
Una grande partecipazione di massa ha segnato le celebrazioni del 25 Aprile quest'anno a Firenze, a rimarcare la volontà di non farselo scippare da nessuno e di scendere in piazza per non lasciare campo ai fascisti del XXI secolo.
In migliaia hanno partecipato alla manifestazione istituzionale della mattina, iniziata in Piazza Santa Croce con la deposizione delle corone ai caduti; una cerimonia in cui l'esercito e la prefetta di ferro Laura Lega sono stati protagonisti, un clima odiosamente militaresco che allontana i giovani e anche parte degli antifascisti. La banda Rossini ha comunque suonato “Bella Ciao” e “L'Internazionale”.
Unico partito presente con le proprie insegne il PMLI, che non vuole lasciare questo importante appuntamento in mano ai rappresentanti delle istituzioni e ne costituisce il contraltare. Una presenza seguita da amici e nemici, tant'è che da qualche anno a questa parte invece di rinchiudersi nel salone dei Cinquecento e lasciare Piazza della Signoria alla nostra presenza, il sindaco Dario Nardella (PD) ha spostato i discorsi ufficiali all'esterno, sull'arengario di Palazzo Vecchio.
La Delegazione, diretta dalla compagna Claudia Del Decennale, composta da militanti e simpatizzanti di Firenze, innalzava il cartello con manifesto per il 25 Aprile, le bandiere dei Maestri e del Partito, sventolate alte per tutta la celebrazione e il corteo, tutti i compagni indossavano il corpetto rosso con la riproduzione del manifesto, i fazzoletti del Partito. le spille dei Maestri e del Partito. Una presenza forte, caratterizzata dal rosso brillante, dalle parole d'ordine chiare e coraggiose, accolta con calore dai presenti. Il Partito è stato molto apprezzato, più volte abbiamo cantato “Bella Ciao” e buona parte del corteo ci è venuta dietro cantandola con noi. I nostri slogan sono stati rilanciati da molti e anche applauditi e questo è un fatto inedito. Dopo il lancio delle parole d'ordine gridate due o tre volte tipo: “La Resistenza non si cancella, brilla forte è la nostra stella” partiva un applauso sia davanti che dietro a noi di parte del corteo a conferma della giustezza della nostra linea politica. Oltre agli applausi, qualcuno ci ha salutato a pugno chiuso. Diffuse centinaia di copie del volantino per il 25 Aprile, richiesto dai manifestanti. Abbiamo scattato anche delle foto con chi ce lo ha chiesto perché gli piacevano la falce e il martello.
Una presenza censurata dai mass-media, infatti al solito black-out si è aggiunta la menzogna spudorata della giornalista Paola Fichera che nel resoconto pubblicato da “La Nazione” il 26 aprile ha scritto che alla manifestazione “non c'era nessun simbolo di partito”, ancora una volta si tocca con mano la falsità della stampa di regime. Tra l'altro c'è una foto de “La Nazione” in cui si vede il compagno Simone Malesci con un'asta in mano, la bandiera ovviamente tagliata in alto per non mostrare il simbolo.
Durante il corteo applausi anche al medagliere dell'ANPI accompagno nel corteo dall'encomiabile partigiano Leandro Agresti, che a 96 anni ha voluto essere presente a tutti i momenti della celebrazione.
Defatiganti i discorsi istituzionali, ben cinque gli interventi ufficiali, fra cui quello della presidente dell'ANPI provinciale, Vania Bagni, rimasto compresso in coda alla scaletta. Il sindaco Dario Nardella (PD) ha cercato consensi elettorali fra gli antifascisti senza entrare nel merito, come sempre, alle questioni concrete come le ripetute richieste di chiudere i covi e impedire i banchini di propaganda ai fascisti nella nostra città e opporsi alle ordinanze della prefetta Lega che limita le libertà degli immigrati ospiti dei “centri d'accoglienza”, per non parlare di quella sulle “zone rosse”, con cui si è detto d'accordo. A scopo elettoralistico Nardella aveva invitato alcuni candidati sindaco a essere presenti, va registrata l'assenza del candidato leghista, l'ex missino Umberto Bocci. Dello stesso tenore il discorso del governatore della Toscana Enrico Rossi.
La giornata è stata caratterizzata da altre iniziative, tutte molto partecipate, fra cui il tradizionale pranzo in piazza Poggi, organizzato dall'ANPI e altre associazioni, il pomeriggio in Piazza Santo Spirito organizzato da Firenze antifascista con la presenza di vari organismi sociali e politici. Nel pomeriggio un corteo partito da piazza Poggi ha raggiunto Santo Spirito, e da qui più tardi un altro corteo si è recato a rendere omaggio al monumento ai martiri antifascisti nella vicina piazza Tasso, con la presenza preponderante delle bandiere del sedicente Partito Comunista di Rizzo, a evidente sostegno alla campagna elettorale del proprio candidato sindaco Gabriele Giacomelli, che ha lo sporco compito di tenere nell'alveo istituzionale in particolare i giovani che cercano di essere “antagonisti” a questa società borghese e fascistizzata.
La mattina c'era stato un altro piccolo corteo di giovani, a cui la polizia ha impedito di raggiungere e contestare la manifestazione istituzionale.
 
 
 

30 aprile 2019